3 Giorni

La recensione di un podcast in cui si ripecorre il caso di Emanuele Scieri

C’era una volta il servizio di leva obbligatoria, quell’anacronistico rito di passaggio che imponeva agli ardenti giovini italici di perdere un anno della loro vita rinchiusi in un casermone traboccante di testosterone e deodorante a buon mercato. Con grande gioia faccio parte della prima annata che è stata interamente esentata da questo “privilegio”. Se proprio avessi dovuto cimentarmi con la vita da recluta, probabilmente sarebbe successo intorno ai venticinque anni, età in cui ho finito gli studi e mi sono affacciato alla vita adulta.

Ha venticinque anni anche Emanuele “Lele” Scieri, quando, nel 1999, varca i cancelli della Caserma Gamerra di Pisa per completare il suo percorso di leva nei paracadutisti della Folgore. La sera del 13 gosto 1999, a pochissimi giorni dal suo arrivo in terra pisana, Scieri esce dalla Gamerra per fare un po’ di sano turismo. Emanuele visita Piazza dei Miracoli, chiama la madre per raccontarle del suo giro turistico e torna diligentemente in caserma prima del coprifuoco. Poi, improvvisamente, scompare. Per tre lunghissimi giorni nessuno sa più nulla di lui. Il suo cadavere viene ufficialmente ritrovato solamente il 16 agosto, sotto a una torretta dove venivano messi ad asciugare i paracadute. Il caso viene archiviato piuttosto frettolosamente come suicidio, nonostante sia abbastanza chiaro da subito come la morte di Scieri sia collegata con il “nonnismo” praticato alla Gamerra. Così chiaro che, nemmeno un mese dopo, viene approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge che sancisce di fatto la fine della leva obbligatoria in Italia. Ci vorranno invece quasi vent’anni prima che una commissione di inchiesta parlamentare porti alla riapertura del caso, il cui processo si sta svolgendo in questi giorni.

In 3 Giorni ripercorriamo la storia di Scieri tramite le voci di suo fratello, degli amici e di tutti quelli che si sono battuti perché questa orrenda vicenda possa concludersi con un barlume di giustizia. Attraverso sei episodi (cinque usciti e uno in lavorazione), impariamo a conoscere Lele e la sua fastidiosa fissazione per i cannoli del Bar Sicilia, ripercorriamo pezzi della sua vita e ci addentriamo in quell’oscuro territorio di rituali machisti che ha portato alla sua morte.

L’asciutta narrazione di Giacomo Locci e un sobriamente efficace sound design fanno da collante tra una decina di voci, tra interviste, estratti della commissione di inchiesta e la lettura di toccanti riflessioni messe su carta dagli amici di Scieri. Diversamente rispetto a molti podcast narrativi, Locci affronta questa storia restandone un po’ in disparte, misurando i suoi interventi e lasciando che sia il montaggio audio a raccontare quel che è successo. A tratti il lavoro prodotto da CUMBRE | Altre Frequenze sconta la quasi totale assenza di quegli artifici narrativi che vengono spesso usati per tenere alta la tensione, ma Locci è sempre attento a riportare l’ondivaga attenzione delle nostre orecchie sui particolari salienti. È facile pensare a come questa storia avrebbe potuto essere raccontata secondo gli stilemi dei podcast true crime, con un ego-reporter d’assalto a fare domande indelicate, creando un’artificiosa suspense e impartendo lezioni da un invisibile tribunale della giustizia mediatica. 3 Giorni, invece, è un podcast garbato, un esercizio di giornalismo corale che mette al centro della vicenda la sofferenza umana dietro al caso Scieri, senza per questo spettacolarizzarla. È soprattutto, il racconto onesto e necessario di una tragedia consumatasi nel più assordante silenzio omertoso degli apparati statali.

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✏️Autore: CUMBRE | Altre Frequenze

🎧 Consigli di ascolto: se siete appassionati di true crime ci metterete qualche minuto ad abituarvi allo stile di 3 Giorni. Il consiglio è di ascoltare la prima puntata per intero prima di decidere se proseguire con le altre: gli ultimi minuti sono il pugno nello stomaco che vi aiuterà a comprendere quanto sia necessario parlare di questa storia.

🧁 Bonus: sul sito di CUMBRE | Altre Frequenze trovate foto e link per approfondire la storia