La strada davanti a sé

La recensione di un podcast su come affrontare un tumore e raccontarlo agli altri

A pensarci bene i podcast sono una bestia strana. Vivono nelle nostre tasche dentro piccoli aggeggi pieni di circuiti, si infilano nelle nostre orecchie attraverso cordini colorati pieni di nodi e riescono a simulare in maniera piuttosto convincente conversazioni che potremmo avere con altri essere umani, lasciandoci però il potere di decidere modi e tempi della narrazione. Sono finestre aperte sulle vite e sulle esperienze altrui, dentro cui veniamo invitati a curiosare, finendo spesso risucchiati da un grado di intimità che mai considereremmo socialmente accettabile nel mondo al di fuori delle nostre cuffiette. 

È questo il caso di La strada davanti a sé, un podcast che ci proietta a tutta forza dentro la vita e i pensieri di Eleonora e della sua esperienza con il cancro, una delle malattie più comuni e di cui sembra al contempo così difficile parlare senza scadere in quel melenso pietismo da televisione pomeridiana che la protagonista di questo podcast detesterebbe.

Nei quattro episodi di La strada davanti a sé infatti, Eleonora ci parla della sua malattia in toni positivi, dipingendola come una strada costellata di “bellissimi gioielli”, che, pur avendole tolto molto, le ha donato una vita più ricca e consapevole. I pensieri della trentacinquenne genovese sono raccolti da un piccolo registratore portatile, che le autrici del podcast le hanno inviato, chiedendole di raccontare in un audio diario l’esperienza con il suo cancro, in remissione completa al tempo delle registrazioni. A mettere ordine tra la pletora di riflessioni intime, aneddoti buffi e conversazioni famigliari così raccolte, ci pensa la voce dell’host, Carolina Di Domenico, selezionando il materiale e traducendo quello che le arriva da Eleonora in riflessioni più ampie che possano toccare le corde anche di chi con la malattia non ha mai avuto a che fare.

Si instaura così una sorta di corrispondenza a senso unico tra le due, che immagino possa aver creato più di qualche grattacapo nella scrittura del podcast. È un esperimento coraggioso, che funziona grazie a questa narrazione su due livelli, riuscendo a coniugare il racconto della storia di Eleonora con riflessioni più ampie sulla malattia e sul posto che occupa nella nostra società. L’ingrediente per nulla segreto attraverso cui tutto questo viene reso possibile, nel podcast quanto nella vita, è quello dell’empatia. In La strada davanti a sé ci viene ricordato quanto importante sia prendersi il tempo di far parlare chi ha esperienze irriducibili rispetto alle nostre, ascoltandolo a cuore aperto e accogliendone il punto di vista senza cercare di ridurlo alla nostra esperienza. Attraverso questo ascolto attivo Carolina, e noi con lei, riesce a entrare in contatto con una Eleonora che, a sua volta, ha dovuto fermarsi e ascoltarsi per riuscire a raccontare quello che ha vissuto, in una sorta di terapeutico circolo virtuoso che permea tutto il podcast. 

La strada davanti a sé diventa così un piccolo tour guidato di cosa vuol dire avere una malattia importante e di come sia possibile affrontarla, trovandone gli aspetti positivi e usando le nostre empatiche orecchie per squarciare quella membrana che sembra dividere irrimediabilmente i malati e chi sta loro intorno.

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✏️Autore: Chora Media

🧁 Bonus: La strada davanti a sé è un branded podcast, prodotto con i fruscianti soldoni di Gilead, una casa farmaceutica a cui mi sembra doveroso indirizzare un ringraziamento per averci regalato questa storia, fidandosi del team che l’ha prodotta. In un momento storico in cui spuntano branded podcast da tutte le parti, è raro trovarne di così interessanti e ben fatti. Si percepisce la libertà che Gilead deve aver lasciato agli autori ed è decisamente un bene per tuttə