Malafemmina

La recensione di un podcast sulle amicizie, gli sgongati di Roma Est e Lilith Primavera

Malafemmina è il racconto dell’amicizia a prima vista scoccata tra Chloé Barreau, una regista francese figlia di un prete che ha rinunciato ai voti per amore, e Lilith Primavera, un’artista multiforme che attraversa le notti di Roma-Est con la sua densa chioma di riccioli neri. Il fatal incontro avviene sul set di uno spot per Non Una di Meno, quando Lilith appare dentro la macchina da presa di Chloé, ammaliandola e trascinandola in un mondo nuovo. È attraverso Lilith che Chloé, voce e autrice del podcast, scopre una Roma popolata di ribelli e sconfitti, anime libere che hanno scelto di vivere vite lontane dagli stereotipi borghesi, trasformando il Pigneto e dintorni in uno dei centri di produzione culturale più interessanti della nostrapenisola. Al centro di questo magma creativo si muove Lilith, una donna che ha conquistato la propria identità attraverso un complicato cammino di scoperta, scegliendo chi essere e che forma dare al proprio corpo.

I primi tre episodi di Malafemmina scorrono così con Chloé a inseguire Lilith tra scanzonati karaoke, racconti di amori perduti e il vasto campionario di “sgongati” che rendono la parte orientale della Capitale un posto speciale. Il racconto procede attraverso una giustapposizione di scene e frammenti audio, rifiutando di forzare il materiale nella classica struttura narrativa tutta serialità e coerenza cronologica e dando così a chi ascolta l’impressione di fare organicamente la conoscenza di Lilith insieme all’autrice. Nel quarto e ultimo episodio, Lilith si apre e, con un sottile cambio di tono, racconta agli amici fidati (Chloé e gli ascoltatori tutti) la sua sofferta storia personale, fatta di traumi, scelte e transizioni. Una storia forte e necessaria, riassunta in pochi toccanti minuti, che l’ha portata a scegliere la sua identità, accettandone i difetti e capendone la dirompente forza.

Malafemmina è tante cose. È un’educazione sentimentale fatta di ribellioni, affermazioni e tanto amore. È il racconto collettivo di una Roma libera e liberatoria. È il diario sonoro del viaggio di un’autrice alla scoperta di se stessa. È la storia di una profonda quanto improbabile amicizia. Ma soprattutto, è un podcast bellissimo e un ottimo modo per spendere due ore delle vostre vite.

🔗Ascoltalo qui

🎧 Consigli di ascolto: Malafemmina è un podcast originale Storytel, una piattaforma a pagamento in cui potete trovare un numero spropositato di audiolibri e podcast. Siccome vogliamo bene sia a voi che a Malafemmina, in occasione di questa recensione abbiamo fatto un accordo con Storytel: cliccando qui potrete provarlo gratuitamente per 30 giorni. Non ci sono costi nascosti o strane gabole e Orecchiabile non ci guadagna niente, se non il rendere più felici le vostre orecchie. 

🧁 Bonus: Malafemmina è uscito ormai un paio di anni fa ed è passato un po’ sotto silenzio. Da quando l’ho scoperto grazie a un messaggio della sua autrice, ho iniziato a cantarne le lodi a chiunque mi chiedesse “cosa hai ascoltato di bello recentemente?”. Così tanto che le Radio Papesse, incredibilmente, mi hanno dato retta e non solo hanno ascoltato Malafemmina, ma l’hanno pure infilato nel programma del Lucia Festival.