Nuda & Cruda

La recensione del podcast che è un’oasi di sincerità all’amatriciana

Immaginatemi in palestra mentre faccio finta di fare degli squat, circondata da bitorzoluti esseri muscolosi e da quel persistente odore di piedi che si trova solo nei migliori centri sportivi del globo terracqueo. Nelle orecchie ho la voce di una signora di mezza età che mi racconta, contro la mia divertita volontà, cosa vuol dire essere una sorcina negli anni Settanta. È un immagine cruda, lo so. Ma la nuda verità è che non sapevo come altro introdurre uno tra i miei ascolti preferiti di quando faccio finta di essere sportiva.

Nuda & Cruda è un podcast difficile da inquadrare Formalmente si presenta come uno dei classici podcast conversazionali, in cui un host fa gli onori di casa e  invita persone con cui  blatera del più e del meno per un intervallo di tempo compreso tra quindici minuti e l’infinito (vero, Joe Rogan?). A guardare un pelino sotto la superficie però, la creatura di Giada Arena è ben più profonda di così. Nella puntata zero, che annuncia l’esistenza stessa del podcast Giada Arena si presenta, si racconta e spiega i motivi che l’hanno portata a decidere di registrare chiacchierate con  amici e conoscenti: le è stata da poco diagnosticata una depressione e, un po’ per farci i conti, un po’ per abbracciare questa sua recente consapevolezza, ha deciso di mettersi a parlare dentro a un microfono e «facce ride’». Cosa che le riesce pure, ma ecco, nonostante questa premessa, non vi aspettate una cosa tipo Cachemire

Ascoltando Nuda & Cruda infatti si ride, sì, ma in un continuo saliscendi tra discussioni ammantate di leggerezza pop ed elucubrazioni sul vuoto siderale che circonda le nostre esistenze. Si passa quindi da sarcastiche chiacchiere sul Bagaglino con Valerio Lundini, a scientificamente accurate digressioni sull’utilizzo consapevole di droghe salendo poi di livello con discussioni sulla vacillante salute mentale dei lavoratori musicali e non solo, per poi scendere nel trucidume delle borgate romane con Filosofia Coatta. O ancora, si paragona TikTok a Non è la Rai con Giada Biaggi, host di un altro mio podcast del cuore, Philosophy & The City e si ritorna giù verso le possibili derive distopiche del nostro futuro con Iconografie XX. 

Quello che ha veramente catturato la mia attenzione, però, sono gli intermezzi in solitaria che Giada Arena regala ai suoi ascoltatori tra una chiaccherata e l’altra: oltre alle dovute presentazioni nella prima puntata, Giada ci parla del suo rapporto con il sesso e, in quella che forse è la mia preferita, dellla sua infanzia come bambina prodigio. Se gli episodi in compagnia di ospiti sono la parte “cruda”, quelli in cui Giada Arena ci parla da sola sono la compagine “nuda” di un podcast che viaggia su due binari paralleli, combinando con delicato gusto le intime riflessioni della sua host con il mondo che la circonda. Il risultato è quella rara  sensazione che si prova quando il fato ci assegna un posto in carrozza insieme a un’amabile compagna di viaggio, con cui trovare conforto e provare disagio nelle stesse situazioni.

La prima stagione di Nuda & Cruda è stata registrata alla fine del 2020 con mezzi tecnologici non proprio avanzatissimi: ogni tanto l’audio non sarà perfetto, ma armatevi di buone cuffie perché dopo qualche minuto vi perderete nei lembi delle discussioni tra Giada Arena e i suoi ospiti senza farci troppo caso. È da poco iniziata la seconda stagione, che oltre a migliorare notevolmente la qualità dell’audio, aggiunge alla struttura di ogni puntata una gustosa novità: oltre all’ospite, ora fisicamente presente durante la registrazione, viene fatto ascoltare un messaggio vocale registrato da una terza persona, spesso inserito in maniera estemporanea con effetti parecchio comici. La prossima volta in cui vi sentite un po’ giù, ascoltate Nuda & Cruda e rinfrescatevi in un’oasi di «sincerità all’amatriciana».

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✏️Autore: Giada Arena

🎧 Consigli di ascolto: partite dalla puntata zero, poi saltate avanti e indietro a seconda dei vostri gusti. Non saltate però la puntata con la mamma.

🧁 Bonus: se anche voi dopo aver ascoltato la puntata sull’utilizzo delle droghe volete saperne di più, andate ad ascoltarvi Stupefatti, come ho fatto io!