Prima

La recensione di un podcast sulla prima donna italiana a dichiarasi pubblicamente omosessuale

Fino a pochi anni fa nella città di Bolzano c’era una signora anziana un po’ trasandata che girava per la città con delle buste piene di libri e una Settimana Enigmistica sottobraccio. Veniva spesso avvistata alla stazione e nella biblioteca comunale, dove trascorreva ore a leggere libri. Nessuno degli abitanti, dei ragazzi, delle donne e degli uomini che la vedevano quotidianamente, aveva idea di chi fosse quella signora: Mariasilvia Spolato, la prima donna, negli anni settanta, a fare coming out pubblico in una piazza italiana. E Prima è il podcast che racconta la storia di quel gesto e le ripercussioni che ha avuto sulla sua vita. 

Negli anni settanta Mariasilvia insegnava matematica e informatica in una scuola di Roma e nel 1972 scende in piazza insieme alle sue amiche femministe con un cartello con su scritto “Fronte di Liberazione Omosessuale”, uno spazio di discussione creato da lei stessa quell’estate per rappresentare l’identità e l’autodeterminazione delle donne non eterosessuali. Quel momento è stato immortalato in una foto oggi molto famosa e ha segnato l’inizio di un lento cambiamento nella vita di Mariasilvia, a partire dalla perdita del lavoro, che la porterà a sparire nel nulla per quasi trent’anni, vivendo per strada, dormendo nei treni e trovando rifugio, alla fine della sua vita, a Bolzano.

La vita di Mariasilvia Spolato sembra quella di un personaggio del cinema post-moderno, fatta di ascese e discese, lati oscuri e dettagli tenerissimi (come il periodo della sua vita in cui viveva in un furgone VolksWagen malridotto, in compagnia di un cane e un gatto), ma ha il sapore amaro della vita vera e porta il peso che certi modi scellerati del passato hanno avuto sulla vita delle donne italiane. Sara Poma, la voce che ci accompagna in questo viaggio, sceglie di raccontarla dal proprio punto di vista, quello di una donna omosessuale che ha potuto vivere la sua vita con orgoglio grazie e soprattutto alle lotte e al coraggio delle generazioni venute prima della sua. 

In un delicato intreccio tra le storie personali di Sara e di Mariasilvia, la vita di questa donna stravagante, intelligente e coraggiosa ci viene raccontata con dolcezza e precisione, mostrando tutta la dedizione che il grande lavoro di ricerca effettuato sulle fonti deve aver richiesto. Sullo sfondo, ci sono le storie di un’intera generazione di donne, uomini e non-binary che hanno vissuto sulla loro pelle la fatica della loro emancipazione, ma anche l’entusiasmo e l’emozione di combattere per i loro diritti. Come la storia della cantautrice Fufi Sonnino che ricorda del periodo in cui si è rifugiata ad Amsterdam per sfuggire al matrimonio, e di quando ballava il sirtaki con le sue scarpe di manifattura italiana dal tacco rumoroso, attirando l’attenzione di tutti. «Proprio perché so’ stupidaggini so’ importanti. Mi ricordo le emozioni delle persone. Cioè, non hai il ricordo della politica, delle difficoltà, ricordi l’atmosfera» racconta nel quarto episodio, intervistata da Sara Poma.

🔗Ascoltalo qui

✏️Autore: Sara Poma per Chora Media / Spotify

🎧 Episodio consigliato: Ascoltare Prima significa dare voce a una delle tante storie che non hanno avuto spazio, cancellate e omesse dai libri di storia, quindi suggerisco di ascoltarlo tutto, dall’inizio alla fine e di consigliarlo a tuttə. In più, l’ultimo episodio è a mio avviso il più bello, vi ritroverete con gli occhi lucidi e con la voglia di abbracciare Mariasilvia. 

🧁 Bonus: la canzone di Fufi Sonnino “Amore

Io ti carezzo il viso e proverò uguaglianza
dove non c’è il potere nasce la speranza.
Questo potremmo chiamarlo amore, perché amore è.
Questo potremmo insegnarlo amore, perché amore è