Shamailang

La recensione di un podcast sul filo dei tessuti tra Italia e Afghanistan

Shamailang è un audio-documentario in cinque puntate che racconta la storia di Roger Sciama, un ingegnere tessile che si improvvisa commerciante e finisce poi per diventare il referente di tutto l’import-export sulla tratta Italia-Afghanistan tra gli anni cinquanta e sessanta. Oltre a un percorso imprenditoriale che ha dell’incredibile, la particolarità di Sciama, è quella di possedere multiple identità culturali, religiose, storiche e geografiche. Roger, infatti, è ebreo, nasce in Egitto da genitori di origine siriana e possiede un passaporto italiano. Come trattenersi dal raccontare la sua vita? 

La base portante di questo audio documentario è un’intervista raccolta dalla fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) che Martina Melilli, voce e curatrice del progetto insieme a Botafuego, usa per tracciare una mappa immaginaria di tutti gli spostamenti di Sciama. È così che il racconto autobiografico diventa il tramite attraverso cui raccontare la sua inevitabile incapacità di appartenere a una sola delle identità che possiede: quando si trova in Pakistan per lavoro viene accolto perché italiano, quando arriva in Afghanistan per intraprendere la sua carriera di import-export viene considerato affidabile professionalmente per il suo essere ebreo e quando deciderà di sposarsi, troverà l’amore in Egitto. La storia di Sciama diventa così lo spunto per riflettere su come sia impossibile circoscrivere l’identità di un individuo dentro confini precisi e su come non si possa stabilire in maniera netta il diritto di appartenenza ad una nazione o una cultura specifica. 

E non finisce qui: la vita personale e professionale di Roger Sciama si intreccia con la “Grande Storia” e con le dinamiche geopolitiche del tempo: negli anni che vanno dalla seconda guerra mondiale fino alla guerra fredda, Sciama si sposta tra l’Italia e il medio-oriente portandoci con lui tra le pieghe di una storia di segno opposto a quella eurocentrica a cui siamo abituati. Mi sono più volte ritrovata a stupirmi di quanto epoche storiche che associamo in maniera così netta a certe vicende occidentali, abbiano visto storie altrettanto ricche di avvenimenti importanti in luoghi lontani dalla vecchia Europa.. Ho scoperto così della grande migrazione di italiani verso il Pakistan per ragioni legate all’industria tessile e di come le vite di famiglie e popoli interi siano state condizionate da eventi come la chiusura del canale di Suez e la fondazione dello Stato di Israele.

Ascoltando Shamailang e le avventure del suo protagonista ci troviamo quindi di fronte alla doppia possibilità di riflettere su questioni identitarie e di farefare i conti con l’eurocentrismo che ci pervade, aiutandoci a essere un po’ meno miopi in questi tempi complicati.

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🎧 Consigli di lettura: per una volta facciamo i seri e vi consigliamo la lettura del saggio La doppia assenza di Abdelmalek Sayad per approfondire questioni a metà e migrazioni 

🧁 Bonus: manco a farlo apposta, Martina Melilli e Botafuego saranno al Lucia Festival con il lavoro vincitore dello scorso Premio Lucia. Giuriamo che quando abbiamo scelto il podcast non ce ne siamo accorti.