Orsa Minore

La recensione di un podcast sugli orsi del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

Con l’arrivo del nuovo anno ho deciso di cambiare vita: lascio tutto. Il mio lavoro da remoto nel mondo digital, la gestione di questa newsletter, la mia comodità domestica fatta di smart TV, Alexa e telecamera Nest per trasferirmi a Camerino a studiare Scienze Ambientali. O almeno questa è stata la mia pacata reazione una volta finito di ascoltare Orsa Minore, un podcast originale di RaiPlay Sound in collaborazione con il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, nato da un’idea di Francesca Camilla D'Amico e realizzato in collaborazione con Paolo Barberi e Gianluca Stazi di Tratti Documentari (già autori de Il Sottosopra). 

Il podcast da voce ad alcune delle persone che lavorano nel Parco e che da anni si occupano di conservare la fragile popolazione dell’Orso Bruno Marsicano, una sottospecie degli Orsi delle Alpi (quelli a cui tutti state pensando in questo momento) e che è presente solamente in una regione circoscritta dell’Italia centrale, principalmente in Abruzzo. Ad occuparsi della ricerca su questa specie protetta sono per la maggior parte donne, biologhe e ricercatrici, che prestano la loro voce al podcast mettendo in luce grandi capacità comunicative e narrative. Alle loro voci, registrate sul campo, si affianca un sound design che si caratterizza per grande delicatezza e accuratezza, con interviste per la maggior parte registrate sul campo. 

La voce appassionata delle biologhe e ricercatrici si fonde con l’ambiente circostante dando all’ascoltatore l’impressione di camminare nel parco, ascoltando il suono fangoso dei propri passi sulla terra bagnata, sentendo scorrere un ruscello in lontananza e cadere la pioggia sopra la propria testa mentre cerca di avvistare un orso in lontananza tra il frusciare delle foglie del cespuglio in cui si è nascosto. Ci si ritroverà così, i catapultati dentro il parco volendo sapere tutto sugli Orsi Bruni Marsicani. Dalle loro abitudini alimentari, fatte di formiche dal sapore del miele e piccoli frutti succulenti, alle loro lunghe, estenuanti e intense sessioni di corteggiamento e accoppiamento.

È proprio quest’ultima parte a interessare in particolare le ricercatrici, che basano la maggior parte del loro lavoro sul monitorare e controllare lo stato di salute delle orse del parco e contare il numero di nuovi cuccioli ogni anno. Questo perché il futuro di questa specie, che ad oggi conta solo una cinquantina di esemplari, è ancora in bilico. La sopravvivenza della specie è finora stata possibile grazie al confinamento all’interno dell’area protetta del Parco, quella biologicamente appartenuta alle loro madri, ma negli ultimi anni alcune orse hanno iniziato a uscire da questo "confine biologico" e partorire in nuovi territori che, però, sono abitati da esseri umani e, quindi, espongono le nuove generazioni di orsi a tutta una serie di difficoltà e pericoli.

Ascoltare Orsa Minore è un piccolo regalo da fare alle orecchie per comprendere che noi siamo solo una delle tante specie animali che abitano questa terra e «sicuramente la più invadente», per citare Daniela D'Amico, responsabile della promozione e comunicazione del parco. Uscito il 26 dicembre dell’anno appena concluso, Orsa Minore ci aiuta a rimettere in prospettiva il nostro ruolo nell’ecosistema e a ricordarci che viviamo immersi in una fitta rete di interconnessioni che vanno conosciute e abbracciate per adeguare la nostra esistenza a quella del resto delle specie animali. Perché il futuro di un ecosistema sano, ho imparato grazie a questo podcast, è quello che non prevede parchi o aree protette ma un territorio in cui tutti gli abitanti vengono rispettati e preservati senza un punto di vista antropocentrico.

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✏️Autore: D’Amico/Barberi/Stazi per RaiPlay Sound

🎧 Consigli di ascolto: non perdetevi la quarta puntata, decisamente la mia preferita, dedicata al racconto di come hanno cresciuto in cattività una cucciola orsa. È la tenera e lacrimosa storia di Morena, un’orsa senza mamma, allattata dalle operatrici con la maschera di un orso in volto, per non abituarla agli esseri umani, e che ha mangiato stuzzichini di cervo meticolosamente dissezionati accuratamente e mantenuti al fresco nel freezer. Mi ha fatto piangere, molto, ma forse sono io che sottdurante le vacanze natalizie sono più suscettibile.

🧁 Bonus: C’è un’altra cosa che mi ha fatto piangere, e molto, questo Natale: il film de Le Otto Montagne e uno dei sound editor è proprio Gianluca Stazi di Tratti Documentari. Coincidenze? Io non credo. 

🧁🧁 Ri-Bonus: per chi fosse preso bene dal tema, il prossimo podcast da ascoltare è Muso a Muso altro original sugli orsi e i lupi del Trentino sempre su Rai Play Sound. Non l’ho ancora ascoltato ma è già nella mia lista.