Pane e Fantasmi

La recensione di un podcast su segale allucinogena e ansia di vivere.

Pane e fantasmi è un audio documentario che indaga sulla leggendaria segale allucinogena di Alicudi e di come avrebbe causato un'allucinazione collettiva tra gli abitanti dell'isola ai primi del Novecento. Dopo anni trascorsi a scrivere, produrre e condurre STRANO Podcast, Berta decide di cimentarsi con l’audiodocumentario e lo fa esordiendo per Tre Soldi di Rai Radio 3. 

Durante la piovosa Pasqua dello scorso, si reca ad Alicudi per registrare le narrazioni degli abitanti dell'isola e farsi accompagnare in un viaggio nel suo misterioso passato. Storie di streghe, di voci che si perdono nel vento e di cani fantasma riverberano nelle nostre orecchie attraverso le voci graffiate dal tempo degli anziani alicudari. Come tutte le leggende che si rispettino, i racconti raccolti da Berta hanno quella qualità un po’ sfocata delle storie ascoltate per la prima volta con orecchie di bambinə e che spesso si trasformano in ricordi evanescenti con il passare del tempo. Questa parte esoterica dell’immaginario locale sarebbe influenzata da un fungo parassita che si nutre di cereali e produce acido lisergico, trasformando così della comune segale in un potente allucinogeno. Pare, poi, che questa farina sia stata usata da degli ignari fornai per sfornare delle fragranti pagnotte provocando così questa presunta allucinazione collettiva. La ricerca di Berta, come spesso accade mentre si indaga, prende una svolta inattesa quando inizia a raccogliere e mettere insieme i pezzi di queste storie tramandate negli anni, scoprendo molto di più sull’origine di questa vicenda, ma non voglio rovinarvi la sorpresa e mi fermo qui.

Pane e Fantasmi si caratterizza per essere un metaracconto dell’indagine stessa, dove il Berta professionista si sovrappone a quello di un ansioso produttore di audiodocumentari alla sua prima esperienza sul campo, che viaggia con in una mano il microfono e nell’altra la sua ansia, che non lo lascia e anzi lo segue durante tutto il viaggio. La sua voce alterna un continuo susseguirsi di informazioni sulle cose appena scoperte ai rimuginamenti interiori che le accompagnano, coinvolgendo l’ascoltatore tanto nel viaggio fisico di Berta quanto nel suo viaggio interiore e rendendolo così parte attiva del processo.

Il valore aggiunto del lavoro di Berta si trova anche nel paraaudio, un neologismo che mi concedo di coniare prendendo spunto dal concetto di “paratesto” in letteratura e che troverete presto nei manuali di scuola con la definizione di “la parte accessoria e complementare di un lavoro audio”. Berta è uno dei pochi produttori nel panorama italiano a lavorare in maniera egregia sulla costruzione di immagini coordinate che funzionino non solo per attirare l’occhio di chi scorre annoiato sui feed di Instagram, ma soprattutto come una vera e proprio estensione del contenuto audio, aprendo la strada a un diverso modo di pensare a come proporre e far vivere lavori come Pane e Fantasmi al di fuori delle nostre orecchie. L’immagine visiva che accompagna questo audiodocumentario è curatissima nei dettagli e incredibilmente coerente non solo con l’immaginario dello stesso audiodocumentario, ma anche con lo stile dei lavori prodotti precedentemente da Berta. Un mondo visivo reso ancora più solido grazie alla sua perfetta coesistenza con le musiche originali prodotte per l’occasione, che contribuiscono a creare in chi ascolta le sfumate immagini di fantasmi fluttuanti tra i fichi d’india e il cielo opaco di Alicudi nella sfocata pioggerella primaverile. 

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✏️Autore: Amedero Berta per Radio Rai 3

🎧 Consigli di ascolto: guardate su Meteo AM (per me unico affidabile) il prossimo giorno in cui è prevista pioggia e concedetevi due orette di tempo per entrare ben bene nella storia.

👻 Episodio preferito: il terzo episodio, in cui la storia prende un’altra forma ed è forse il più metafisico di tutti.