STRANO Podcast

La recensione del podcast storto per gente strana

C’è stato un momento della mia vita in cui la mia curiosità mi ha spinto ad esplorare mondi diversi da quello che con molta poca originalità chiamerò qui mainstream. Ho scoperto l’esistenza di musica e libri i cui messaggi e sensibilità erano completamente diversi rispetto a quanto sembrava interessare alla maggior parte del mondo che mi circondava. Attraverso un pout-pourri di oggetti culturali ho iniziato a scoprirmi e a dare un nome alle emozioni che mi attraversavano e che spesso risultavano bislacche agli altri, mettendole al centro della mia vita invece di rinchiuderle in qualche polveroso cassetto.
Negli anni ho continuato a coltivare questa mia “stranezza”, trovando intorno a me persone che ne condividevano dei pezzi e, alla fine fine, trovando più o meno un mio posto nel mondo.

Tutto questo preambolo lo faccio per dirvi che anche io, come il titolare del podcast di cui magari ora finalmente vi parlo, mi sento spesso strano e che anche io, come i suoi ospiti, ho fatto di questa stranezza un elemento orgogliosamente fondante della mia personalità. In STRANO Ame Ray intervista persone che si sentono in qualche modo strane e che spesso hanno usato la sensibilità emotiva che da questo deriva per fare cose belle, tra musica, fumetti, libri, film e, ovviamente, podcast. 

Provo una particolare avversione verso i podcast di interviste, che spesso si trasformano in stucchevoli marchette a senso alterno e nella ripetizione di domande già ascoltate centinaia di volte. Non è questo il caso di STRANO, in cui si percepisce il genuino piacere che Ame e i suoi ospiti provano nel conversare, alternando il serio e il faceto e arrivando spesso a toccare temi molto intimi in maniera naturale, come accade nelle migliori conversazioni tra amici. Dato il nome del podcast, non mancano ovviamente domande fuori dai canoni, che fanno deragliare la conversazione in serissime discussioni sulla gingerofobia o su ipotetiche visite guidate dentro il codino di Steven Seagal.

Gli ospiti di STRANO poi, sembrano venir fuori dalla mia lista immaginaria di “persone belle che fanno cose interessanti”, toccando ciò che più amo tra quello che si muove nel sottobosco culturale italiano, in quell’ampio spettro di lacrimoni catartici e calci rotanti che va dai Fine Before You Came a I400Calci . Ultimamente poi, Ame si è messo a intervistare tutta una serie di personaggissimi della musica nordamericana, come Geoff Farina dei Karate e Chris Leo dei Van Pelt, portando il totale dei suoi punti scena a livelli irraggiungibili da noi comuni scribacchini.

È evidente come STRANO sia un podcast che porto nel cuore per ragioni personalissime, legate al mio vissuto e ai miei interessi, ma non è ovviamente solo questo il motivo per cui abbiamo deciso di parlarvene. STRANO è un podcast realizzato con cura e amore, attraverso cui esplorare il vissuto di persone speciali, disposte a mettere a nudo pezzi della loro vita per chi ha voglia di starle a sentire. Ascoltando Ame e i suoi ospiti celebriamo laicamente l’intima importanza della stranezza e quella che, in fondo, è la sua normalità.

🔗Ascoltalo qui

✏️Autore: Ame Ray

🎧 Episodio consigliato: per una volta vi dico di partire dall’ultimo, in cui si parla della tristezza che colpisce alcuni di noi in estate

🧁 Bonus: Ame suona e sbregia nei Low Standards, High Fives. Oltre ad avere un nome oggettivamente bellissimo, lui e suoi compari fanno musica di gran gusto, tutta chitarroni struggenti e cori onesti da urlare sudati sottopalco 

🧁 Ri-bonus: se proprio il reggaeton non lo potete tollerare, appena prima delle vacanze Ame aveva messo insieme per noi una splendida strana playlist di musica estiva..